Cessione del quinto per dipendenti
Parliamo, oggi, di cessione del quinto per dipendenti. La cessione del quinto non è altro che un prestito personale non finalizzato, per il quale cioè non è necessario indicare la finalità del prestito richiesto. Si tratta dello strumento più usato in Italia, per richiedere prestiti e finanziamenti per i lavoratori con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
È un tipo di prestito particolare, che presenta dei vincoli e dei limiti imposti dalla legge, con il fine di consentire ai lavoratori dipendenti di ottenere prestiti, ma anche di limitarne le possibilità di sovra indebitamento, oltre che a delle norme che ne salvaguardano la capacità di rimborso.
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- 1 Come funziona la cessione del quinto per dipendenti
Come funziona la cessione del quinto per dipendenti
Per esempio, l’importo massimo richiedibile non è fisso, ma è vincolato alla rata mensile che non può superare 1/5 dello stipendio netto mensile, cioè il 20%, per una durata massima del prestito che può essere di 120 mesi.
Inoltre, la particolarità della cessione del quinto è che a pagare le rate non è direttamente il richiedente, ma il proprio datore di lavoro attraverso una trattenuta diretta sulla busta paga. La persona interessata farà la richiesta presso una baca o una finanziaria, la quale presenterà la richiesta al datore di lavoro. Una volta accetta la pratica da ambo le parti il datore di lavoro rimborserà il prestito tramite la trattenuta.
I costi del prestito sono fissi, come il TAN, il tasso annuale nominale ed il TAEG, il tasso annuale effettivo globale, che vengono compresi nel computo della rata mensile.
Chiaramente il TAN riguarda solamente la quota di interessi pagata sul prestito, mentre il TAEG è comprensivo di tutti i costi, come istruttoria della pratica, imposta di bollo, etc…, quindi risulta essere il vero parametro per poter confrontare quanto un prestito sia realmente conveniente rispetto ad un altro.
I limiti di età sono variabili, e solitamente vanno dai 18 ai 60-65 anni massimo. La cessione del quinto inoltre, obbliga a sottoscrivere una polizza assicurativa contro l’eventualità della perdita del lavoro ed una sulla vita.
Il costo delle polizze viene computato all’interno della rata mensile, ed in alcuni casi è possibile che alcuni istituti di credito effettuino delle offerte caricandosi il costo delle polizze. La documentazione richiesta per la cessione del quinto è il proprio documento d’identità valido, il proprio codice fiscale e l’ultima busta paga, mentre in alcuni casi possono essere richieste le ultime tre buste paga.
Cessione del quinto: facciamo il punto
Quello che la maggior parte delle persone spesso dimenticano, soprattutto in questi tempi di crisi e di confusione, è l’importanza che da sempre a interessato il settore bancario nella società. Oggi, parlare di banche non è più di moda e moltissime persone preferiscono non parlarne affatto in modo da non tirarsi dietro una marea di insulti ed improperi, verso un settore che è visto come corrotto, ineguale, al servizio dei poteri forti e principalmente dei già ricchi, di chi non ne avrebbe poi tanto bisogno.
In realtà il sistema bancario è molto cambiato negli ultimi 40-50 anni, ed oggi non è più sicuramente in grado di svolgere quel ruolo tanto indispensabile per la società come in passato, di supporto, stimolo e sinergia nello sviluppo dell’economia del paese e delle attività professionali e private. La verità è però che la colpa non è solo delle banche ma dell’intero sistema politico-economico-sociale non solo del paese ma dell’intero pianeta.
Le banche si sono trovate in mezzo a questo cambiamento e non hanno fatto altro che riposizionarsi in modo da non perdere le nuove possibilità ed i cambiamenti che erano in atto, niente più. Chiaro, è necessario tenere fuori episodi fraudolenti o di corruzione, i quali alterano le relazioni economiche e sociali in un modo scorretto e del tutto imprevedibile, ma nelle situazioni normali le banche hanno fatto le banche, semplicemente adeguandosi al cambiamento in atto.
Il problema più grave è stata l’inadeguatezza del sistema politico e della società in genere, nessuno escluso, nel non aver agito e preteso che l’intero sistema economico finanziario si adeguasse alle necessità della popolazione, sempre più tirata fuori dai normali sistemi di accesso al credito. Basta pensare a 20 o 30 anni fa, quando era del tutto normale andare in banca e chiedere un mutuo per l’acquisto della propria abitazione o un prestito per le finalità più disparate.
Non era un’operazione molto difficile, bastavano due lavori decenti, due buste paga e si riuscivano ad ottenere prestiti e finanziamenti, in modo da poter soddisfare tutte le proprie necessità legate ad una vita semplice e normale. Oggi tutto questo è molto più difficile, principalmente per due motivi. Il primo riguarda il mercato del lavoro, i troppi contratti di lavoro inadeguati per effettuare richieste presso un istituto bancario, la minore capacità di risparmio delle famiglie, l’aumento della disoccupazione e del lavoro nero.
Il secondo motivo riguarda il sistema, cioè il fatto che oggi le banche possano quasi andare avanti per conto proprio senza svolgere più quel ruolo fondamentale per le imprese e le famiglie, sia per quanto riguarda il reperimento del denaro, sia per quanto riguarda gli investimenti. La situazione è molto delicata, ed in Italia ci troviamo di fronte ad una platea sempre più ampia di persone che non riescono a rientrare nei parametri per l’accesso al credito, aspetto fondamentale per un’economia sana ed in salute.
Resistono però tantissime persone che, grazie al proprio contratto di lavoro, riescono ad ottenere facilmente l’accesso a prestiti e finanziamenti, e sono i lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, i quali possono usufruire di uno strumento creato apposta per questo scopo, che continua a fornire ottimi risultati sia da una parte che dall’altra.
Prestito delega o cessione del doppio quinto
Il prestito delega o doppio quinto altro non è che la possibilità per i lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, di poter aumentare l’importo richiesto attraverso il prestito delega, cioè un ulteriore cessione del quinto che permette di arrivare ad una rata mensile massima del 40% dello stipendio netto mensile, cioè i 2/5.
Il prestito delega si comporta esattamente come la cessione del quinto in tutti i suoi aspetti, dalle polizze assicurative obbligatorie al limite del 20% dello stipendio netto per la rata mensile, dai limiti di età alle garanzie necessarie, dalla durata massima che è sempre di 120 mesi fino ai costi fissi integrati nel computo della rata.
Il prestito delega è un ottimo strumento per richiedere prestiti di importo più elevato, in modo da non dover usare altri strumenti finanziari ma rimanendo nella sicurezza della cessione del quinto.
Cessione quinto per dipendenti protestati o cattivi pagatori
La cessione del quinto è un tipo di prestito che garantisce l’accesso anche in casi particolari, come per esempio se il richiedente abbia avuto segnalazioni nelle liste dei cattivi pagatori o segnalazioni di ritardi, protesti o pignoramenti.
Anzi, in questi casi la cessione del quinto rappresenta uno dei pochi strumenti utilizzabili, in quanto garantisce agli istituti di credito il rimborso del prestito, trattandosi di una trattenuta diretta sulla busta paga da parte del proprio datore di lavoro, coperta per lo più da polizze assicurative.
Cessione del quinto per dipendenti a tempo determinato
La cessione del quinto per i lavoratori dipendenti, tecnicamente non riguarda solo i contratti di lavoro a tempo indeterminato ma anche quelli a tempo determinato. In realtà sappiamo che la maggior parte degli istituti di credito non trattano questi prestiti, limitandosi ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato.
Eppure in alcuni casi è possibile che alcune banche e soprattutto finanziarie rilascino prestiti anche ai lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato. In questo caso il limite massimo di durata del prestito dovrà essere inferiore alla durata del contratto, mentre per tutti gli altri aspetti si tratterà di una normale cessione del quinto.
Cessione del quinto per dipendenti di piccole aziende
Ottenere la cessione del quinto per i lavoratori dipendenti di grandi aziende o del settore pubblico è molto semplice e veloce, mentre nel caso si lavori per una piccola azienda possono sorgere delle complicazioni. Appurato che la condizione principale è il contratto di lavoro per richiedere la cessione del quinto, è vero che altrettanto importante è la solidità e la credibilità dell’azienda per la quale si lavora.
Chiaramente per le banche risulta più affidabile lavorare per il settore pubblico o per una grande azienda, che lavorare in una piccola società con magari 8-10 dipendenti. In questo caso, solitamente vengono richieste delle garanzie aggiuntive, come per esempio il TFR maturato fin lì a copertura del prestito, e per il cui importo si è vincolati nella richiesta dell’importo del prestito, oltre che ad eventuali garanti o doppie firme.
Convenzioni e cessione del quinto
È molto comune che i lavoratori del settore pubblico godano di condizioni privilegiate rispetto ai lavoratori del settore privato, ma queste sono personali e cambiano da istituto ad istituto.
Ad esempio alcuni istituti offrono tassi d’interesse più bassi della media di mercato, oppure eliminano alcuni costi come le spese d’istruttoria o l’imposta di bollo. Alcune grandi banche, attraverso convenzioni con alcuni Enti pubblici e statali, propongono inoltre cessioni del quinto con le polizze assicurative a carico della banca.
Ogni istituto di credito ha le sue convenzioni, come ogni finanziaria, ed è necessario andare a vedere di volta in volta se l’istituto pubblico, statale o ministeriale per il quale si lavora rientri in questi parametri con la banca presso la quale ci si reca.
ESEMPI ED OFFERTE
Alcune banche e finanziarie stanno lanciando delle offerte sulle cessioni del quinto, vista la fine dell’estate e l’inizio dell’anno scolastico, storicamente un momento in cui le famiglie sono alle prese con moltissime spese.
Per esempio, Findomestic, propone la possibilità di richiedere un prestito tramite la cessione del quinto per i lavoratori pubblici e privati con contratto di lavoro a tempo indeterminato, senza costi per l’apertura della pratica, per l’imposta di bollo, né per le commissioni bancarie e per le comunicazioni periodiche.
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Ad esempio, è possibile richiedere un prestito da 15.000€, rimborsabile in 120 mesi con un TAN del 4,85% ed un TAEG del 4,96%, con un costo complessivo del prestito di 18.960€. Inoltre, sono previste speciali condizioni per i lavoratori del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Compass invece, prevede per i lavoratori dipendenti pubblici la possibilità di richiedere prestiti tramite la cessione del quinto fino a 75.000€, dai 18 ai 63 anni d’età, senza spese di intermediazione, senza garanzie aggiuntive e con tassi d’interesse vantaggiosi.
Oppure, sempre nel caso dei dipendenti pubblici, è possibile rivolgersi ad Unicredit, che offre prestiti tramite la cessione del quinto fino ad un massimo di 72.000€, con le polizze assicurative obbligatorie a carico della banca ed un tasso d’interesse promozionale del 5,30%.
CONCLUSIONI
La cessione del quinto è uno strumento molto utile nel caso dei lavoratori dipendenti, ed ancor più per i dipendenti pubblici. Questi lavoratori spesso riescono ad ottenere condizioni particolarmente vantaggiose, come tassi d’interesse più bassi o minori costi fissi, oltre che ad un iter della pratica più snello e veloce.
Grazie alle sue caratteristiche la cessione del quinto permette sia alle banche che ai lavoratori di stare tranquilli, trattandosi di un prestito garantito ed affidabile. L’unico limite della cessione del quinto possono essere i tempi di attesa, che in alcuni casi sono abbastanza lunghi, oltre che agli importi richiedibili che per chi non ha buste paga pesanti non sono altissimi.
Comunque, la cessione del quinto rimane la forma di prestito più usata nel paese, perfetta per chi possiede un contratto di lavoro a tempo indeterminato, permettendo di ottenere liquidità senza dover presentare troppi documenti o garanzie.
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