Prestiti per dipendenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze

I dipendenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il MEF, possono accedere a numerose tipologie di prestiti agevolati, concessi da banche e finanziarie convenzionate a condizioni particolarmente vantaggiose. I requisiti richiesti sono pochissimi, come una busta paga a tempo indeterminato, almeno 3 mesi d’anzianità di servizio ed un’età inferiore ai 66 anni.

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Inoltre, oltre ai normali prestiti personali, è possibile richiedere cessioni del quinto e prestiti delega, richiedibili anche in caso di segnalazioni ai Crif, oppure i prestiti agevolati Inpdap.

Soluzioni creditizie per dipendenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze

La forma di finanziamento più usata è quella del prestito personale, finalizzato o non, senza vincolo della rata mensile e richiedibile per gli usi più vari, come l’acquisto dell’auto, dei mobili, di elettrodomestici o elettronica, per il consolidamento dei debiti o semplicemente per ottenere liquidità.

Per richiedere questo tipo di prestiti è necessario non avere segnalazioni ai Crif come cattivi pagatori, soprattutto protesti o pignoramenti.
La durata va dai 12 ai 120 mesi, con un tasso d’interesse fisso per tutto il prestito. Per richiedere un prestito personale è necessario avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, un’anzianità di servizio di almeno 3 mesi ed un’età compresa tra i 18 ed i 66 anni.

In alcuni casi possono essere richiesti documenti aggiuntivi come un’utenza domestica intestata o l’estratto conto bancario, oppure garanzie supplementari, come la firma di un garante, la firma congiunta o il proprio TFR a garanzia del prestito.

Cessione del quinto per dipendenti MEF

In casi di protesti, pignoramenti o segnalazioni ai Crif, i dipendenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze possono comunque richiedere un prestito tramite la cessione del quinto.

Si tratta di un prestito personale non finalizzato, con il quale il pagamento delle rate viene effettuato dal proprio datore di lavoro previa richiesta, tramite la cessione della quota cedibile. In questo caso gli importi richiedibili sono vincolati alla rata mensile, che non può superare 1/5 dello stipendio netto per un massimo di 120 mensilità.

Inoltre è necessario sottoscrivere un’assicurazione obbligatoria sulla vita e contro l’eventuale perdita del lavoro, il cui costo è calcolato all’interno della rata mensile. In caso di estinzione anticipata è necessario pagare una commissione aggiuntiva dell’1% dell’importo rimanente.

La documentazione necessaria per richiedere un prestito tramite la cessione del quinto è il proprio documento d’identità, il codice fiscale e l’ultima busta paga. I dipendenti del MEF inoltre possono rivolgersi a banche e finanziarie convenzionate con il Ministero, che offrono tassi d’interesse agevolati e condizioni particolarmente favorevoli.

Finanziamento delega

In caso si abbiano necessità di somme più elevate, i dipendenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze possono richiedere un prestito delega, con il quale è possibile aumentare la quota cedibile fino al 40% dello stipendio netto.

Il prestito delega è sempre un prestito personale non finalizzato, uguale alla cessione del quinto, a tasso fisso per tutta la durata del prestito, da un minimo di 12 mesi fino ad un massimo di 120.

È sempre necessario sottoscrivere un’assicurazione obbligatoria sulla vita e contro la perdita del lavoro, avere un contratto a tempo indeterminato ed almeno 12 mesi d’anzianità di servizio. Per richiedere il prestito delega bisogna presentare il proprio documento d’identità, il codice fiscale e l’ultima busta paga.

Inoltre i dipendenti del MEF possono usufruire di particolari condizioni agevolate, come ad esempio la possibilità di aumentare la quota cedibile fino ad un massimo del 50% dello stipendio netto mensile.

Prestiti Inpdap per i dipendenti Ministero Economia e Finanze

Oltre ai normali prestiti personali, alla cessione del quinto ed al prestito delega, i dipendenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni sociali e creditizie, possono accedere ai prestiti agevolati Inpdap. Si tratta di piccoli prestiti, prestiti pluriennali diretti e prestiti pluriennali garantiti, caratterizzati dalla cessione del quinto dello stipendio e richiedibili anche con un contratto a tempo determinato.

In questo caso è necessario avere un contratto di almeno 36 mesi, la durata del prestito non deve superare la scadenza del contratto e bisogna vincolare il proprio TFR a garanzia del prestito. Inoltre i prestiti Inpdap sono richiedibili anche se protestati, pignorati o segnalati ai Crif come cattivi pagatori.

Per richiedere un prestito Inpdap bisogna inviare l’apposita richiesta all’Inps, tramite la propria Amministrazione di competenza esclusivamente per via telematica.

Piccoli prestiti Inpdap

Per le piccole necessità è possibile richiedere un piccolo prestito, da una fino ad un massimo di 8 mensilità, rimborsabili da 12 a 48 mesi e richiedebile senza motivazione. Il tasso d’interesse è del 4,25%, più uno 0,5% per le spese d’amministrazione dell’Inps ed un contributo per il Fondo Rischi, dallo 0,17% all’1,20% a seconda dell’età del richiedente e della durata del prestito.

Prestiti pluriennali diretti

In caso di necessità di importi superiori è possibile richiedere un prestito pluriennale diretto , della durata di 60 o 120 mesi, per motivazioni documentate di carattere personale, familiare o per l’acquisto della prima casa.
In questo caso bisogna essere iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni sociali e creditizie da almeno 4 anni ed essere in servizio.
Il tasso d’interesse nominale è del 3,5%, più uno 0,5% per le spese d’amministrazione ed un contributo per il Fondo Rischi, dallo 0,96% fino al 2,20% a seconda dell’età del richiedente e della durata del prestito.

Prestiti pluriennali garantiti

Infine è sempre possibile rivolgersi presso banche e finanziarie convenzionate con l’Inps, richiedendo un prestito tramite la cessione del quinto ma ottenendo comunque una garanzia dall’Istituto previdenziale. In questo caso il TAN sarà quello applicato dalle banche, mentre l’Inps fornirà un’assicurazione sulla vita, contro la riduzione dello stipendio e la cessazione dal servizio senza diritto alla pensione.

Per usufruire di questo servizio bisogna presentare un certificato di buona salute, e pagare una commissione dello 0,5% per le spese d’amministrazione dell’Inps, più un contributo per il Fondo Rischi dell’1,5% per i prestiti a 60 mesi e del 3% per quelli a 120.

I dipendenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze possono richiedere diverse tipologie di prestito, a seconda delle proprie esigenze, come prestiti personali finalizzati e non. In caso di protesti o segnalazioni ai Crif inoltre, possono sempre richiedere un prestito tramite la cessione del quinto o il prestito delega, fino al 50% dello stipendio netto mensile.

Oppure in caso di dipendenti del MEF iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni sociali e creditizie, questi possono richiedere presso l’Inps i prestiti agevolati Inpdap, concessi a tassi d’interesse inferiori alla medie di mercato.

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