Prestiti dipendenti a tempo determinato

I lavoratori dipendenti a tempo determinato riscontrano molte difficoltà per riuscire ad ottenere prestiti personali e finanziamenti. Purtroppo per le banche e le finanziarie, la limitata durata del loro contratto e la precarietà della posizione lavorativa, sono aspetti fondamentali per non concedere un prestito.

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Ovviamente per i dipendenti a tempo determinato è difficile ottenere un prestito ma non impossibile, soprattutto se appartenenti ad alcune categorie e se la richiesta di prestito viene ben strutturata.

In questo articolo parleremo di quali prestiti è possibile richiedere per i dipendenti a tempo determinato, come effettuare una richiesta in linea con le proprie possibilità e cosa fare per aumentare le proprie garanzie.

Prestiti personali per dipendenti a tempo determinato: come funzionano

I lavoratori dipendenti a tempo determinato possono richiedere prestiti personali, purché la richiesta sia in linea con le proprie possibilità. Ovviamente la durata del prestito dovrà essere inferiore a quella della scadenza del contratto, ed inoltre l’importo richiesto dovrà essere una cifra bassa, facilmente rimborsabile e che non desti preoccupazione per le banche o le finanziarie.

Nel caso dei prestiti personali poi è sempre meglio optare per un prestito finalizzato, come ad esempio per l’acquisto dell’auto, di un divano o di un computer nuovo. In questi casi infatti il prestito viene offerto direttamente dal concessionario o dal venditore, spesso con pochi costi, e trattandosi solitamente di rimborsi a 12 o 24 mesi, anche un contratto di 3 o 4 anni basta per riuscire ad ottenere il prestito.

Cessione del quinto per lavoratori a tempo determinato

Un altro prestito richiedibile anche con un contratto di lavoro a tempo determinato è la cessione del quinto, un particolare prestito personale non finalizzato caratterizzato dalla cessione della quota cedibile, fino ad un massimo del 20% dello stipendio netto mensile.

In questo caso il pagamento delle rate avviene tramite trattenuta diretta sulla busta paga, da parte del proprio datore di lavoro e previo accordo con le banca o la finanziaria indicata.

Con la cessione del quinto l’importo richiedibile è vincolato alla quota cedibile, per una durata massima del prestito di 120 mesi, a tasso fisso. Inoltre è necessario sottoscrivere un’assicurazione obbligatoria sulla vita e contro l’eventuale perdita del lavoro, il cui costo è contenuto all’interno della rata mensile.

Con un contratto di lavoro a tempo determinato è possibile richiedere un prestito tramite la cessione del quinto, purché la durata del prestito non superi quella del contratto. Inoltre è necessario vincolare il proprio TFR a garanzia del prestito.

Prestiti tra privati ed online

Un’altra alternativa per i lavoratori a tempo determinato è quella dei prestiti online, anche tra privati, per i quali valgono le stesse direttive valide per i prestiti personali e la cessione del quinto. L’unica differenza è che a volte è possibile trovare una maggiore elasticità nell’erogazione del prestito, con costi decisamente più bassi per il cliente.

Naturalmente la durata del prestito dovrà sempre essere inferiore a quella del proprio contratto, e l’importo richiesto dovrà essere un piccolo prestito rimborsabili in 12 o 24 mesi. Anche in questo caso è necessario non avere problemi di protesti o segnalazioni ai Crif, e potrebbero essere richieste garanzie aggiuntive, come la firma di un garante o il TFR a garanzia del prestito.

Prestiti agevolati Inpdap per lavoratori a tempo determinato

I lavoratori dipendenti pubblici e statali con contratto a tempo determinato, possono accedere a particolari prestiti agevolati Inpdap, oggi gestiti direttamente dall’Inps. Si tratta di piccoli prestiti e prestiti pluriennali diretti e garantiti, per i quali è necessario essere iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni sociali e creditizie, e nel caso dei prestiti pluriennali da almeno 4 anni.

I prestiti Inpdap possono essere richiesti anche dai dipendenti a tempo determinato, purché abbiano un contratto di lavoro di almeno 36 mesi e la durata del prestito sia inferiore a quella del proprio contratto. Inoltre è necessario vincolare il proprio TFR a garanzia del prestito, che verrà liberato una volta terminato il rimborso.

Le domande devono essere presentate presso l’Inps esclusivamente per via telematica, tramite la propria Amministrazione di competenza. I prestiti Inpdap sono vincolati alla cessione del quinto dello stipendio, fino ad un massimo del 20%, e possono essere richiesti anche se protestati o se segnalati ai Crif.

Piccoli prestiti e prestiti pluriennali Inpdap, costi e tassi

Con i piccoli prestiti è possibile richiedere un prestito senza motivazioni fino ad 8 mensilità, rimborsabile da 12 a 48 mesi, con un TAN del 4,25% più uno 0,5% per le spese d’amministrazione dell’Inps ed un contributo al Fondo Rischi, dallo 0,17% all’1,20% a seconda dell’età del richiedente e della durata del prestito. I prestiti pluriennali garantiti invece offrono una garanzia sulla vita, contro la perdita del lavoro e dalla cessazione del servizio senza diritto alla pensione.

La durata massima è di 120 mesi, il TAN è quello applicato dalle banche convenzionate con l’Inps al quale bisogna aggiungere uno 0,5% per le spese d’amministrazione ed un contributo per il Fondo Rischi, fino ad un massimo del 3%. Per richiedere un prestito pluriennale garantito è necessario presentare un certificato di buona salute.

Infine i prestiti pluriennali diretti possono essere richiesti per motivi personali, familiari o per l’acquisto della prima casa, opportunamente corredati di documentazione scritta. La durata massima è di 120 mesi, con un TAN del 3,5%, più uno 0,5% per le spese d’amministrazione dell’Inps ed un contributo al Fondo Rischi, dallo 0,96% al 2,20% a seconda dell’età del richiedente e della durata del prestito.

Come richiedere un prestito

I lavoratori dipendenti a tempo determinato devono effettuare la propria domanda di prestito seguendo alcune linee guida, in modo da cercare di aumentare il più possibile le proprie possibilità di riuscita. Innanzitutto la durata del prestito richiesta non deve superare quella del proprio contratto di lavoro, quindi se richiedete un prestito a 24 mesi dovrete avere almeno 30 mesi di contratto.

In secondo luogo la richiesta deve essere di basso importo, una cifra facilmente rimborsabile in base al proprio reddito, che faccia stare tranquille le banche e le finanziarie. Inoltre quasi sempre viene richiesto il proprio TFR a garanzia del prestito, quindi è essenziale che l’importo del prestito sia inferiore al TFR maturato fino ad allora.

Ovviamente poi se siete dipendenti pubblici o privati iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni sociali e creditizie, preferite i prestiti Inpdap o al massimo la cessione del quinto. I dipendenti di aziende private invece possono optare per i prestiti personali, ma meglio se finalizzati, soprattutto per l’acquisto di beni.

Inoltre è necessario essere dipendenti di medie e grandi aziende, con almeno 15 dipendenti. Difficilmente un dipendente con contratto a tempo determinato di un’azienda con meno di 15 dipendenti riesce ad ottenere un prestito. Infine usate i canali online, che permettono di abbattere i costi e di offrire una flessibilità leggermente superiore con tempi d’attesa decisamente inferiori.

Aumentare le garanzie per dipendenti a tempo determinato

In caso non si riesca proprio ad ottenere un prestito è necessario aumentare le proprie garanzie.
Ma, prima di tutto, se la vostra richiesta di prestito è stata rifiutata dovete aspettare almeno un mese, per far si che la segnalazione automatica ai Crif venga cancellata.

Se dopo un mese la segnalazione non è ancora stata cancellata, potete effettuare una richiesta personale. Per aumentare le proprie garanzie non ci sono trucchi, è necessario vincolare il TFR in caso la somma riesca a coprire quella del prestito, trovare un garante disposto ad apporre la propria firma o eventuali beni mobili ed immobili a garanzia del prestito.

Ovviamente in caso di difficoltà ad ottenere un prestito, un combinato di entrambi gli aspetti è la soluzione migliore, una richiesta in linea con le proprie possibilità abbinata a maggiori garanzie.

Conclusioni

I lavoratori dipendenti a tempo determinato hanno molte difficoltà ad ottenere un prestito, ma ciò non è impossibile.
Una richiesta in linea con il proprio reddito ed il contratto di lavoro, un piccolo prestito rimborsabile in uno o due anni e se necessario la firma di un garante o il TFR vincolato, dovrebbero permettere a chiunque di riuscire ad ottenere un prestito.

Ovviamente questo vale per i dipendenti pubblici, statali e privati di aziende con più di 15 dipendenti, mentre per i dipendenti delle piccole aziende con contratto a tempo determinato il discorso si fa molto più complicato.

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