Prestiti per pensionati invalidi civili

prestiti-invalidiQuando si parla di pensionati, di solito si pensa a persone che hanno terminato la propria vita lavorativa e che ora possono finalmente godersi in santa pace la propria meritata pensione. Nella maggior parte dei casi è così, ma con la crisi economica che si protrae, il costo della vita che continua ad aumentare e il potere d’acquisto che non fa altro che scendere, i pensionati italiani si ritrovano sempre più spesso in condizioni di difficoltà economiche.

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Chiedere un prestito non è più un vezzo per aiutare figli e nipoti o per togliersi qualche sfizio, ma sempre più si sta trasformando in una necessità. Solitamente, lo strumento più usato dai pensionati per richiedere un prestito è la cessione del quinto, un prestito personale sicuro, spesso dato a condizioni vantaggiose, anche se in presenza di segnalazioni come cattivi pagatori o se protestati.

Finanziamenti invalidi civili

Si tratta di un accordo che viene preso dall’INPS e l’istituto di credito dove si richiede il prestito che, una volta verificate tutte le condizioni necessarie, provvederà al pagamento delle rate mensili tramite trattenuta diretta sulla pensione.

Il limite, di solito, sono gli 80 o 85 anni d’età da non superare alla fine del finanziamento, ed è possibile richiedere prestiti rimborsabili con rate che non possono superare il quinto della pensione netta. Si tratta di un modo molto semplice per ottenere un prestito, dal quale però vengono escluse molte tipologie di trattamenti pensionistici, come le pensioni d’invalidità, le pensioni sociali ed i trattamenti complementari.

In questi casi, è necessario rivolgersi direttamente all’INPS, che in alcuni casi prevede misure di sostegno al reddito o alcune possibilità speciali di finanziamento.

Prestiti pensionati con invalidità

Le pensioni di invalidità civile a differenza di quelle per invalidità, normalmente non permettono l’accesso a nessun tipo di finanziamento. In caso di situazioni di grave sofferenza economica, è possibile recarsi negli uffici dell’INPS e vedere se sono disponibili fondi per l’assegnazione di un qualche genere di sostegno al reddito.

Di norma, quanto vengono stanziati i fondi necessari è possibile provare a chiedere una qualche forma di aiuto economico, ma questo non sempre è possibile. Nei casi più difficili, una soluzione potrebbe essere quella di provare a chiedere alla CEI.

Negli ultimi anni infatti, la CEI in collaborazione con l’ABI, ha previsto la possibilità per persone in situazioni di grave sofferenza economica e di ulteriore svantaggio, come appunto invalidità e invalidità civile, di richiedere un sostegno economico. Si tratta di piccoli prestiti fino ad un massimo di 6.000€, erogati in piccole rate da 500€, rimborsabili per un massimo di 60 mesi con un tasso effettivo globale convenzionato, che non può superare la metà di quello dal mercato per i prestiti personali.

Si tratta appunto, di situazioni particolari, dove la richiesta viene vagliata attentamente, dando la priorità alle situazioni più disagiate. Inoltre, con il pagamento di questi piccoli interessi, sarà possibile concedere la possibilità ad altre persone di richiedere a loro volta un piccolo prestito.

Purtroppo la legislazione italiana in materia è molto esclusivista, e non tiene conto di tante situazioni di grave sofferenza economica. Sarebbe sicuramente un gesto di grande umanità, prevedere almeno la possibilità di poter richiedere micro prestiti, senza doversi rivolgere ad un istituto religioso di carità.

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